I ricambi per gli interventi di manutenzione con la Realtà Aumentata.
(video: Cama)
di F.S.
Abbiamo approfondito questo tema dal punto di vista di Cama per capire che cosa abbiano in comune il packaging alimentare, quello non alimentare e come l’azienda italiana sia arrivata a soluzioni di assemblaggio su misura per applicazioni specifiche.
L’esperienza nel packaging alimentare
“Le nostre macchine sono progettate con logiche basate sulla flessibilità. Permettono di ottenere una produttività molto importante come è richiesto dall’industria alimentare dove siamo nati.
L’esperienza maturata nel packaging secondario è stata molto utile poiché ha permesso a Cama di crescere anche in altri ambiti.
I risultati si vedono: la quota di fatturato acquisita per applicazioni nell’industria non alimentare è passata da un 5% di qualche anno fa al 20% circa di oggi” spiega Cristian Sala, Sales Executive Manager.
Trasversalità dal packaging all’assemblaggio
Essere trasversali è un elemento di forza che si basa sulla competenza. Permette di impiegare la migliore tecnologia per produrre nell’industria, di qualsiasi genere essa sia. Da questo concetto sono nate anche le soluzioni per l’assemblaggio automatico.
“L’esperienza combinata e accumulata nell’industria alimentare e in quella non alimentare ci consente di scegliere il meglio della tecnologia a vantaggio degli utilizzatori”, spiega Cristian Sala.
“Per quanto riguarda il settore non food le nostre applicazioni riguardano il packaging secondario di prodotti per la cura,l benessere e igiene della persona: aerosol, shampoo, cosmetici, assorbenti, salviettine umidificate ma anche prodotti per il settore parafarmaceutico, per fare qualche esempio. Esperienze che ci hanno fatto conoscere in questo settore permettendoci di realizzare soluzioni innovative e personalizzate”.
“Su questo tema posso portare l’esempio di un impianto che abbiamo realizzato recentemente per l’assemblaggio che ha sfruttato le prestazioni e la flessibilità tipiche dell’industria alimentare e che è stato studiato in tutti i suoi dettagli insieme a un importante cliente” continua Alessandro Rocca, Group Sales Director. “Il progetto prevedeva la necessità di unire una serie di componenti. Per fare questo abbiamo realizzato un sistema automatico di incollaggio: dovevano essere composti dei dispenser realizzati da diverse parti, per ciascuna delle quali era necessario un sistema di pick-and-place con riconoscimento dei pezzi da prelevare, assemblare per poi fornirli nel loro packaging finale al cliente nel minor tempo possibile”.
Il cuore tecnologico per costruire le applicazioni per Il packaging e l’assemblaggio
La macchina realizzata per le applicazioni di assemblaggio nasce dallo stesso concetto insito nelle macchine progettate per il mondo del packaging. Si tratta di un vero e proprio cuore tecnologico attorno al quale vengono integrate le parti della componentistica che permettono di realizzare soluzioni altamente produttive personalizzate secondo le necessità del cliente.
“Le soluzioni Cama sono cross category, partono dal cuore tecnologico attorno alla quale viene personalizzata la soluzione produttiva di packaging o di assemblaggio. Caratteristiche essenziali sono la loro flessibilità e il cambio formato rapido quando la linea si deve adattare rapidamente a nuove produzioni, magari per piccoli lotti. Per fare questo non siamo partiti da zero ma dal cuore tecnologico di Cama che è stato sviluppato nel tempo.”
Continua Alessandro Rocca. “La direzione presa è stimolante: sviluppiamo i progetti con i clienti, anche quelli di packaging e assemblaggio più complessi che hanno diversi fattori in comune: produttività con efficienza, 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana. Alcune logiche sono diverse come la gestione delle codifiche, dei dati, dei prodotti trattati ma questo capita in ogni applicazione e il nostro compito è quello di customizzare le applicazioni”.
L’importanza del cambio formato per ottimizzare la produzione
Il cambio formato è essenziale negli impianti di produzione: la sua rapidità e la semplicità nel gestirlo è molto importante così come la quantità degli stessi che possono essere impostati. Teoricamente il limite sul loro numero è molto alto ma viene delimitato dalla ragionevolezza. Progettare un impianto che ne abbia troppi fa nascere una grande complessità delle variabili da prevedere per cui è importante predisporre quelli realmente necessari per mantenere ragionevoli anche i costi di progettazione e realizzazione connessi.
Il progetto compatto per l’assemblaggio completo
Cama è specialista del packaging secondario e allo stesso tempo è in grado di realizzare impianti completi grazie al network di cui fa parte.
“Noi realizziamo la parte dell’impianto relativo al packaging secondario e per il resto l’integrazione della linea completa viene fatta insieme ai nostri partner. Dipende se siamo o no responsabili dell’intero progetto: in quel caso ci occupiamo dell’integrazione di tutte le macchine sull’intera linea. Possiamo validare altri fornitori oppure se il cliente stesso ha le competenze necessarie può scegliere di inserire direttamente nella linea ciò che preferisce e può occuparsi lui stesso dell’integrazione delle macchine” continua Alessandro Rocca.
Spiega che “nel caso dell’impianto per l’assemblaggio, abbiamo progettato questa soluzione con un approccio diverso dal solito. Invece di programmare la lavorazione in linea è stata studiata all’interno di un circuito rettangolare chiuso.
Il sistema è molto compatto: ospita quattro stazioni contro tre che ne potrebbe contenere un sistema analogo ma in linea. L’impianto è dotato di cambio formato rapido e la velocità di assemblaggio delle parti è molto elevata come quella tipica dell’industria alimentare. Inoltre, abbiamo migliorato anche la precisione: non si arriva ai livelli delle macchine utensili perché non era necessario ma è decisamente superiore a quella dell’industria alimentare stessa”.
Cama sarà presente alla fiera Ipack Ima (Milano, 3-6 maggio 2022) presso il padiglione 5P, stand B10.