“I produttori di cibo hanno preso atto di questa evoluzione. Hanno capito che è necessario dotarsi di impianti di produzione con determinate caratteristiche. Se in precedenza le confezioni erano principalmente lattine di diverse forme: quadrate, esagonali e ottagonali, ultimamente sono sopraggiunte le confezioni di packaging flessibile come i doypack, che stanno guadagnando terreno grazie all’approvazione del pubblico – inizia Giovanni Anzani. “Il doypack è sempre più popolare perché è maneggevole, piacevole da vedere, facile da smaltire e riciclare. Spesso le confezioni primarie dei doypack vengono inserite in posizione verticale all’interno della scatola da esposizione in modo che, una volta sullo scaffale, siano ordinate e ben visibili, così come ben visibile risulterà essere il brand del loro produttore, e con i doypack pronti per essere prelevati“.
Come accontentare il cliente finale con il packaging?
Come abbiamo capito, oggi molti clienti richiedono confezioni personalizzate. “Per soddisfare queste esigenze, abbiamo creato scatole in grado di contenere doypack di diversi gusti all’interno di un unico contenitore da esposizione. Il nostro sistema permette l’inserimento di vassoi con i gusti prescelti nella scatola che verrà posizionata sugli scaffali. Ciò consente ai clienti di acquistare un solo gusto oppure una varietà di gusti a loro piacimento. In effetti, fornire al consumatore la possibilità di scegliere facilmente e intelligentemente il prodotto desiderato è fondamentale perché il cliente è molto spesso particolarmente interessato a fornire un’alimentazione varia ai propri animali”.
Le caratteristiche delle macchine Gampack per i produttori di cibo per animali
“I nostri clienti richiedono sistemi versatili per la confezione degli alimenti destinati agli animali domestici. Apprezzano le caratteristiche delle nostre macchine, in particolare le nostre personalizzazioni e la loro flessibilità. Noi costruttori abbiamo il dovere di essere creativi – continua Giovanni Anzani. – I progetti delle macchine per il packaging del pet food, sia umido che secco, sono studiate per soddisfare le esigenze dei clienti. Per fare un esempio relativo al confezionamento di pet food secco, dove vengono impiegati sacchetti e astucci di diverse dimensioni, recentemente abbiamo sviluppato una macchina incassatrice che può impiegare indifferentemente astucci o sacchetti grazie alla sua flessibilità”.
Il packaging per il pet food: footprint ridotto e cambio formato automatico
La proposta di macchine Gampack è molto ampia, dalle macchine monoblocco, dal footprint ridotto e dal cambio formato automatico, sino ai suoi sistemi automatici che soddisfano esigenze che vanno dal packaging secondario e arrivano alla pallettizzazione.
“In un’ottica di flessibilità, per permettere ai clienti di gestire anche piccoli lotti di produzione, il Gruppo Gampack propone una soluzione avanzata: l’opzione del cambio formato automatico. Questa applicazione consente un passaggio semplice e rapido da un lotto all’altro, minimizzando i tempi di fermo macchina e ottimizzando l’efficienza produttiva. Difatti, i produttori di cibo per animali sono spesso aziende di medie dimensioni e non sempre producono lo stesso lotto in grandi quantità, per cui hanno bisogno di abbattere i tempi di settaggio macchina tra i lotti successivi. Le nostre macchine possono essere dotate di questo dispositivo; infatti, la scelta del cambio formato automatico dipende principalmente dalla dimensione dei lotti di produzione e dalla frequenza della variazione”.
Il Gruppo Gampack ha la capacità di realizzare le sue macchine in base alle esigenze del cliente grazie alla sua lunga esperienza. “Partendo da basi standard delle nostre macchine, arriviamo alla esecuzione su misura degli impianti per i nostri clienti. Per tornare al cambio formato automatico, la divisione automatica Gampack costruisce fardellatrici e incartonatrici ad alta velocità. Queste macchine, grazie all’automazione integrata, possono cambiare il formato in due o tre minuti. Se invece consideriamo le macchine prive di cambio formato automatico, i tempi possono variare tra dieci a quindici minuti. Teniamo presente che spesso il rallentamento della produzione non avviene durante il cambio formato del packaging ma sulla linea di processo a monte, che ha tempi più lunghi rispetto al confezionamento. Ovviamente, la nostra consulenza supporta i clienti per migliorare l’efficienza del loro lavoro”.
Un unico interlocutore: macchine, software, formazione e assistenza
Oltre alla costruzione delle macchine monoblocco, il Gruppo Gampack sviluppa il software delle stesse. “Questo facilita le operazioni di assistenza con il nostro servizio che può intervenire rapidamente anche da remoto, riducendo gli inconvenienti. Stiamo parlando del nostro fiore all’occhiello riconosciuto dai clienti. Siamo reattivi e pronti all’azione, grande plus per le nostre soluzioni. Quando viene consegnato un nuovo impianto, se la macchina è relativamente semplice, è prevista una sessione di training durante l’installazione, al termine della quale effettuiamo un test per verificare che siano state acquisite le competenze necessarie per operare sul sistema” ci spiega Giovanni Anzani.
“Se invece le macchine o le linee sono più complesse, dividiamo il training in due step: il primo presso i nostri stabilimenti con i test per la preparazione del personale addetto alla macchina e la fase successiva presso lo stabilimento del cliente con le reali condizioni di produzione. Ovviamente il nostro training non si limita all’installazione della macchina, ma interviene anche per specifiche esigenze, come nel caso di inserimento di nuovo personale o per altre eventualità: Gampack è sempre al servizio del cliente, anche a distanza di tempo”.
I materiali utilizzati nel packaging
Non sono importanti soltanto le macchine per il packaging ma anche i materiali che vengono impiegati dalle stesse. “L’interesse per l’ambiente è strategico e ciascuno di noi offre il suo contributo. Gampack Group impiega i materiali più sostenibili nelle sue macchine per il packaging. Anche quando la plastica è indispensabile date le sue caratteristiche, scegliamo quella riciclata e riciclabile. Quando è possibile, impieghiamo materiali a base carta, anche essa riciclabile, e che potrebbe avere caratteristiche che si avvicinano ai materiali plastici con l’aggiunta di alcuni materiali, ci spiega Anzani. – Questo viene definito in base alla misura in cui deve essere protetto il contenuto della confezione con l’effetto barriera. Il futuro va in questa direzione: macchine più efficienti ed intelligenti, e materiali più rispettosi dell’ambiente”.