Gampack Group è un’importante azienda internazionale con sede in Italia specializzata nel packaging secondario e terziario e nella produzione di soluzioni per il fine linea applicate all’industria alimentare e non solo.
Che cosa chiede l’industria del dairy ai produttori di sistemi per il packaging?
Per questo motivo abbiamo incontrato Giovanni Anzani, Commercial Director di Gampack Group. Ci ha spiegato quali siano le richieste di un produttore del segmento alimentare che si occupa dell’industria del latte e dei suoi derivati e come vengono soddisfatte queste esigenze in questa specifica fase produttiva.
Dai grandi numeri ai piccoli lotti: la scelta più adatta e sostenibile

“Macchine efficienti e flessibili dalle elevate prestazioni sono ottime soluzioni per le esigenze produttive dell’industria del dairy. Inoltre, confezioni green appositamente progettate possono eliminare o ridurre l’utilizzo della plastica nel packaging di questi prodotti,” inizia Giovanni Anzani.
“Quando progettiamo un nuovo impianto ascoltiamo innanzitutto il nostro cliente per comprendere quali siano le sue necessità produttive. Se abbiamo a che fare con una produzione dai grandi numeri la priorità andrà sull’alta capacità dell’impianto con la massima efficienza e pochi cambi formato. Se invece i numeri in produzione sono limitati, poiché magari sono legati al confezionamento di piccoli lotti, sicuramente sarà necessaria una flessibilità maggiore come nel caso di un’applicazione recente dove per il packaging di formaggio porzionato in fette di varie dimensioni e grammature è stata scelta una soluzione per piccoli lotti con un impianto flessibile, su misura, semi automatico.”
Scegliere l’impianto più adatto a seconda delle esigenze produttive è molto importante considerando che il mercato del dairy è in continua evoluzione. “Quando si progetta un impianto per il packaging si deve necessariamente tener conto della produzione attuale con un occhio al futuro in quanto la variabilità del mercato può essere un fattore estremamente delicato da affrontare. Grandi numeri di produzione o piccoli lotti sono estremi entro cui programmare la produzione con una certa dose di flessibilità. La valutazione del ritorno economico di un impianto per il packaging è facilitata da una corretta analisi costi benefici. Le nostre macchine per l’industria del dairy vengono realizzate su misura e possono essere modificate per soddisfare esigenze produttive di oggi e di domani: basso impatto ambientale, materiali specifici come l’acciaio inox per l’igiene della produzione di latte e per la protezione degli organi elettrici ed elettromeccanici durante le operazioni di lavaggio”.
Il packaging ad hoc per contenitori rigidi oppure flessibili

La scelta di utilizzare materiali diversi per confezionare i prodotti alimentari spesso è correlata alla natura del prodotto, al mercato o alle preferenze dei consumatori. L’innovazione conduce a soluzioni più sostenibili, efficienti e convenienti. Materiali rigidi come vetro, metallo, plastica rigida si contrappongono a prodotti morbidi confezionati con un packaging flessibile come i doypack, sacchetti o imballaggi vari realizzati in carta morbida.
“Il Gruppo Gampack ha la capacità di confezionare sia prodotti rigidi che flessibili. Per il packaging dedicato ai prodotti rigidi come lattine o bottiglie impieghiamo le nostre macchine della divisione automatica che possono raggiungere velocità rilevanti, sino a 50-60 scatole o casse o fardelli termoretratti al minuto”, ci spiega Giovanni Anzani. “Quando invece dobbiamo confezionare prodotti morbidi come doypack o sacchetti, le macchine della divisione robotica formano le casse che poi vengono riempite con i sistemi robotizzati.”
Packaging, dal primario al fine linea: la completa integrazione e la tracciabilità
Il Gruppo Gampack si occupa della gestione dell’intera linea produttiva, dal packaging primario al packaging secondario sino al fine linea, un processo complesso che coinvolge diverse fasi operative con tecnologie integrate per garantire efficienza, qualità e sostenibilità nella produzione.
“L’integrazione dell’intera linea produttiva del packaging migliora l’efficienza generale e la gestione dei volumi di produzione. Gampack Group sviluppa il software che integra le linee per il monitoraggio, l’ottimizzazione e la manutenzione di ogni fase del processo, migliorando la produttività e riducendo i tempi di inattività”, spiega Giovanni Anzani. Siamo in grado di fornire al cliente l’impianto completo chiavi in mano, con l’indiscutibile vantaggio di avere un solo fornitore che si occupa dell’intera linea“.
La tracciabilità del prodotto è un passaggio importante nell’integrazione di una linea completa per il confezionamento perché consente di identificare la fonte di eventuali problemi, facilitando richiami di prodotto e analisi di non conformità.
“Recentemente abbiamo progettato e realizzato un impianto di incartonamento in grado di ricevere prodotti tracciati provenienti da tre linee di confezionamento diverse per creare casse contenenti un mix di prodotti in base alle esigenze del cliente” spiega Giovanni Anzani. “La tracciabilità dei prodotti non solo assicura la conformità normativa e la qualità del prodotto, ma rappresenta anche un fattore chiave per l’efficienza operativa, la riduzione dei costi e la costruzione di un rapporto di fiducia con i clienti”.
Le soluzioni green di Gampack Group
“Dal packaging primario al secondario la sostenibilità unisce le nostre soluzioni green” inizia Luna Ughini (Sales/Marketing dept. di Gampack Group). “Sono state pensate inizialmente per creare multipack di confezioni per bevande, ma oggi coprono applicazioni con contenitori di diverse tipologie, bottiglie che oggi confezioniamo vanno dalle dimensioni mini per i bimbi a quelli più grandi per le famiglie”.
L’innovazione nel packaging secondario con la sostenibilità in mente

“I mini tray sono un esempio di packaging sostenibile, inizia Luna Ughini. “Si tratta di una fustella che unisce i prodotti coprendo solamente la parte inferiore e lasciando libero il resto della confezione. Raggruppa i contenitori flessibili di cartone per bevande in formazioni regolari, tre per uno, tre per due, piuttosto che altre configurazioni. Il fustellato viene progettato con la grafica coordinata a quella dei prodotti grazie alla collaborazione fra l’ufficio marketing e l’ufficio commerciale. Questa è una soluzione per il packaging secondario di confezioni sostenibile e pratica. Infatti, si possano separare in maniera netta i singoli prodotti del multipack grazie al pre-taglio del fustellato; la confezione non si rovina graficamente e dopo averlo utilizzato si può smaltire tutto insieme poiché il materiale impiegato è carta e niente di più. Inoltre, per facilitare le operazioni di vendita il fustellato contiene il bar code pronto per essere passato in cassa”.
Un sistema alternativo al mini tray è l’eco label. “In questo caso stiamo parlando di un’etichetta in carta adesiva che viene collocata a mezza altezza del contenitore per bevande. Permette l’eliminazione della plastica e consente la realizzazione di multipack con la grafica coordinata ai prodotti con le informazioni d’obbligo per i consumatori”.
Le soluzioni green del Gruppo Gampack non si limitano ai multipack per il consumatore finale. “Abbiamo progettato soluzioni sostenibili anche per la grande distribuzione, discount e centri commerciali, I vassoi, il quarto e il mezzo pallet in carta riciclabile proteggono i prodotti durante il trasporto e all’arrivo al punto vendita sono pronti per essere esposti sugli scaffali con la grafica coordinata ai prodotti contenuti. Queste soluzioni permettono di risparmiare e velocizzare il lavoro del personale nei punti vendita. Al produttore potrebbe sorgere un dubbio legittimo: per i formati più grandi è necessaria una macchina dedicata? Gampack Group ha la soluzione ideale, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei propri clienti con una macchina ALL-IN-ONE, estremamente flessibile per la gestione di un’ampia gamma di formati. Questa unica soluzione consente di confezionare facilmente dai formati più stretti a quelli più ingombranti, come il 1/4 e 1/2 pallet, offrendo ai produttori la possibilità di adattarsi rapidamente alle diversificate richieste del mercato.” conclude Luna Ughini.