Questo si tratta di un caso virtuoso di collaborazione tra mondo accademico e produttivo, in grado di contribuire all’avanzamento tecnologico nel settore dell’automazione che si pone come obiettivo quello di portare un risvolto rilevante in termini di garanzia, qualità e sostenibilità dei materiali.
I protagonisti, tracciabilità nel packaging: Sitma Machinery, Crono Log, l’Università di Parma e FTLab
L’Università degli Studi di Parma partecipa alla partnership attraverso il proprio dipartimento di Ingegneria e Architettura, una realtà che è solita lavorare a stretto contatto col mondo produttivo, gestendo progetti che da un lato possano contribuire al progresso scientifico e dall’altro abbiano ricadute positive per l’industria. Nello specifico, il progetto è gestito da FT Lab, laboratorio che fa capo all’università ed esprime competenze tecnologiche abilitanti dell’industria 4.0 quali Radiofrequency & Identification, Big Data & Analytics, Simulation, e altre. FT Lab è diretto dalla professoressa Eleonora Bottani, referente per l’ateneo.
Sitma Machinery supporta il progetto attraverso il proprio dipartimento R&D mentre Crono Log, startup che in poco più di un anno di vita ha contribuito allo sviluppo di soluzioni innovative per la spedizione automatica e la tracciatura dei parcels in ambito logistico, si occuperà della creazione dell’interfaccia per la gestione ed il coordinamento dei dati tramite applicativi mobile e web.
Lo studio, che si colloca in un più ampio programma di ricerca e sviluppo, ha ottenuto un riconoscimento a livello regionale il quale gli ha permesso di accedere ai contributi della legge 14, destinati al supporto di progetti con caratteristiche particolarmente innovative, tesi a diffondere significativi avanzamenti tecnologici.
Obiettivo: tutelare qualità e sostenibilità con la tracciabilità
La partnership in essere mira a integrare specifici componenti hardware e software per creare un prodotto intelligente che consenta di intercettare, raccogliere e correlare dei dati, in modo da garantire la completa tracciabilità di un prodotto, dal materiale per il packaging fino al contenuto della confezione.
Le potenziali applicazioni di questa soluzione trovano spazio tanto nei settori legati al packaging quanto in quello dei beni di largo consumo, ove ci sia un processo derivante da un materiale avvolto in bobina.
Delineato nelle sue varie fasi all’inizio del 2020, il progetto è cominciato subito dopo l’estate per realizzare il primo prototipo funzionante entro il mese di ottobre, seguendo una tabella di marcia con tempistiche record, così da poter essere pronto al lancio sul mercato ad inizio 2021.
«La collaborazione con Sitma – dice Eleonora Bottani, referente per l’ateneo – rientra appieno nella strategia di crescita di FT Lab ed è partita coi migliori auspici. Le nostre competenze e quelle dell’azienda risultano infatti complementari e questo crea un terreno comune perché il progetto possa proseguire nel migliore dei modi, con futuri margini di sviluppo».
Innovazione che nasce dall’unione per il monitoraggio dell’intero processo di confezionamento e spedizione
Il progetto si propone di abbinare attuali tecnologie per la tracciabilità a partire dall’identificazione del materiale per l’imballo fino al contenuto della confezione, consentendone il monitoraggio lungo tutto il processo di confezionamento e spedizione. Il sistema allo studio è basato infatti sull’installazione di un equipaggiamento hardware all’interno di un sistema di automazione in grado di trasformare un materiale avvolto in bobina. Il sistema sarà quindi in grado di riconoscere il materiale utilizzato ed abbinare in tempo reale altre informazioni legate al prodotto stesso in ottica additiva, al fine di creare un digital twin completo. L’obiettivo è quello di garantire la tracciabilità e la sostenibilità del materiale di packing o packaging a tutti gli attori di filiera: dal produttore del materiale di consumo, al converter o co-packer, dal brand owner o retailer fino al consumatore finale, rendendo il dato disponibile in cloud.
Il prototipo del sistema verrà supportato da una serie di test che ne comprovino la validità, simulandone l’utilizzo in molteplici contesti produttivi. Verranno quindi studiati differenti posizionamenti e utilizzati diversi materiali di imballo, testandone comportamenti e performance, anche al fine di valutare aspetti legati alla sostenibilità, un tema da sempre centrale per Sitma.
Certificazione della sostenibilità dei materiali e dell’intero processo
«Molteplici saranno gli impieghi in ambito industriale – sostiene il COO di Sitma, Fabrizio Della Casa – in primis verranno offerte al cliente – e all’utente finale – ulteriori garanzie a tutela della qualità del prodotto e come protezione dalla contraffazione. Uno degli scopi è inoltre quello di certificare la sostenibilità dei materiali e dell’intero processo, potendo abilitare l’impatto di Carbon Footprint dei macchinari anche durante il loro utilizzo».
Si tratta in definitiva di un progetto perfettamente allineato col nuovo corso di Sitma che, attraverso l’implementazione di servizi sempre più ampi e innovativi, intende posizionarsi come service provider, oltre che come fornitore di macchine e sistemi. Università di Parma beneficerà a sua volta del progetto sperimentando le proprie competenze nelle tecnologie a radiofrequenza nel contesto in primis, dell’automazione per i settori del packaging e converting.