Il video mostra il robot che preleva in autonomia gli astucci e li posiziona sul sistema di carico dell’APL Veloce (Gruppo AP) di GammaPack che si occupa di riempirli, ad alta velocità, con pasta lunga (es. spaghetti).
(video: Altopack)
di F. S.
“Il mondo del packaging con le sue soluzioni meccatroniche è in continua evoluzione” – inizia Matteo Piras, CFO di Gruppo Altopack – “e il Gruppo Altopack ha inserito i robot umanoidi nelle sue linee vendute in tutto il mondo attraverso Cyborg Line. Stiamo parlando di una startup del 2021 fondata dall’italiana Altopack e dalla norvegese Halodi Robotics che ha dato i natali al primo prototipo di robot umanoide per l’industria alimentare. Tutti abbiamo visto robot umanoidi in altri campi, ma vederli all’opera nel mondo dell’imballaggio ci fa capire che in futuro l’industria sarà completamente automatizzata“.
Quali sono le applicazioni più adatte per i robot umanoidi?
“Noi stiamo partendo dal packaging alimentare ma le applicazioni saranno tantissime. Abbiamo iniziato a sperimentare i robot umanoidi nel packaging secondario per il mercato di massa come assistenti alle astucciatrici (box carton) e alle cartonatrici (box case). Le prime soluzioni che abbiamo testato sono iniziate dai materiali che dovevano essere sostituiti ogni 15 minuti; queste operazioni affidate alla robotica umanoide hanno dimostrato da subito che possono essere svolte in autonomia con attenzione e precisione.”
“In questo momento, è fondamentale capire quali saranno le applicazioni più interessanti per questi preziosi assistenti mentre muovono i loro primi passi. Lavoriamo con Halodi Robotics, che produce robot umanoidi e una piattaforma di sviluppo. Inoltre l’investimento richiesto a chi è interessato a utilizzare questa soluzione non è particolarmente impegnativo per un impianto industriale e ne facilita l’accesso a ulteriori impieghi”, spiega Matteo Piras.
I robot umanoidi di Halodi Robotics e il futuro
“I robot comparvero per la prima volta nel settore industriale negli anni ’60. Halodi Robotics è molto più recente essendo stata fondata nel 2015. Ha sviluppato una tecnologia unica che consente ai robot umanoidi di essere inseriti negli ambienti di lavoro interagendo con le persone – spiega Bernt Øivind Bornich, CEO di Halodi Robotics. – “Li avremo nelle nostre case tra 50 anni, molto prima, già entro i prossimi cinque anni, saranno ampiamente utilizzati negli aeroporti, nelle industrie e in altri contesti. Stiamo sviluppando futuri robot umanoidi con i nostri sviluppatori. Ci confrontiamo con aziende come Dyalog della California, che crea applicazioni di Intelligenza Artificiale, un tema in rapida evoluzione quando consideriamo progetti come OpenAI di Microsoft e Tesla di Elon Musk. I progetti che coinvolgono l’automazione nella guida, sui quali ero scettico, sono ora in funzione e diverse auto a San Francisco utilizzano questa tecnologia. In termini di impieghi nel mondo dell’industria un analogo iniziale scetticismo viene smentito dalla capacità dei robot umanoidi di diventare sempre più autonomi“.
L’Intelligenza Artificiale e la manipolazione nel packaging
“L’intelligenza artificiale è una costante sempre più importante nell’industria. Stiamo insegnando ai robot umanoidi le basi per utilizzarli nell’ambiente del packaging e prevediamo di impiegarci circa 18 mesi“, spiega Matteo Piras. “Cyborg Line insegna ai robot come interagire con le macchine, mentre Halodi Robotics sviluppa l’hardware. Abbiamo feedback continui gli uni con gli altri per migliorare il risultato finale. Lavorare sull’incartonatrice piuttosto che sulla scatola di cartone saranno attività legate a software specifici che il robot umanoide utilizzerà con grande versatilità a seconda delle situazioni.”
“Le maggiori difficoltà nella robotica riguardano la grande sfida nella manipolazione degli oggetti“, afferma Bernt Øivind Bornich. – “Uno scalatore può sostenere il peso del suo corpo appeso con un dito mentre con l’altra mano sostiene un bambino, dimostrando la complessità delle attività svolte con le estremità. Il robot non deve imitare le attività umane ma eseguire manipolazioni generali come aprire una porta in sicurezza e prendersi cura delle confezioni del packaging, che è ciò che noi gli insegniamo. Per questo, creiamo applicazioni specifiche per i diversi compiti che deve svolgere”.
“Cyborg Line sta sviluppando le sue attività principalmente per l’industria del packaging implementando le varie soluzioni applicative nella piattaforma dei robot Halodi. Quando ho incontrato Sten Eirick la prima volta per capire se potevamo collaborare, e mi ha spiegato la sua visione incentrata sull’incredibile tecnologia dei suoi robot, sono rimasto colpito dal potenziale degli umanoidi“, spiega Matteo Piras. “Oggi ci occupiamo del loro ingresso nel mercato industriale, in particolare nel settore dell’imballaggio da cui stiamo iniziando. Quando immaginiamo che gli umanoidi possano già ballare ed eseguire compiti complessi, il nostro scetticismo iniziale svanisce rapidamente e consideriamo questa soluzione con grande interesse. Oggi vedendo le prime applicazioni nel packaging si capisce facilmente che infinità di applicazioni sono disponibili per il futuro della robotica umanoide”.