Uno degli argomenti di discussione con Christian Sala è la progettazione di un impianto per il packaging secondario sostenibile secondo i requisiti dell’economia circolare.
(video: Cama Group)
con la collaborazione di Ferdinando Salaris, Cristian Sala
Stiamo vivendo un periodo storico che da oltre un anno si confronta con la pandemia del Covid-19 che ha condizionato l’economia globale e accelerato alcune trasformazioni delle attività produttive. Il mondo dell’automazione ha spinto sull’acceleratore interessando anche il settore del confezionamento alimentare.
Il cambiamento globale da affrontare per il futuro del packaging alimentare
Con Cristian Sala di Cama Group abbiamo sottolineato i cambiamenti nella produzione alimentare, visti da uno tra i più importanti player internazionali nel packaging secondario. Affrontare la situazione con la capacità di progettazione dell’azienda italiana ha permesso di soddisfare le richieste di grande flessibilità degli impianti automatizzati dei suoi clienti.
Cama si è fatta trovare preparata: dal progetto alla sua realizzazione con l’assistenza in loco e a distanza impiegando le tecnologie più innovative ed efficaci, dalla realtà aumentata a Industria 4.0.
Lo shock iniziale, l’impiego degli stock e l’incremento della capacità produttiva
Alcuni settori hanno subito uno stop forzato per motivi sanitari. Altri, come quello sanitario, farmaceutico e alimentare hanno avuto la necessità di aumentare rapidamente la capacità produttiva.
“La domanda nel settore alimentare ha avuto un picco incredibile nei primi mesi”, ci spiega Cristian Sala. “A queste richieste improvvisamente aumentate si è ricorso inizialmente all’utilizzo dello stock dei prodotti mentre venivano potenziati gli impianti di processo e confezionamento. Un’indagine fatta fra i nostri clienti in diversi paesi ha confermato la necessità dell’aggiornamento tecnologico degli impianti a causa della maggiore necessità di capacità produttiva sia per quantità che per qualità. La qualità riguarda gli acquisti effettuati sul canale e-Commerce, cresciuti in maniera importante influenzando gli imballi, riprogettati ad hoc in tempi rapidi. Questo è stato necessario per esigenze di marketing e di distribuzione”.
La quantità invece è legata all’aumento delle richieste originate dal lavoro delocalizzato, la diffusione dello smart working per fronteggiare la pandemia che ha accelerato gli acquisti alimentari nei negozi di prossimità, nella GDO e verso il canale diretto dell’eCommerce a scapito dell’Ho.Re.Ca. (Hotellerie, Restaurant, Cafè).
L’automazione degli impianti: innovazione delle linee di produzione per produrre in sicurezza
L’adeguamento degli impianti è stato necessario per mantenere i ritmi di produzione richiesti. “Abbiamo avuto grande richiesta di impianti automatici da aree che in precedenza erano in fase di sviluppo e che hanno avuto bisogno di automatizzare i sistemi di confezionamento prima manuali” ci ha spiegato Cristian Sala. “In fase di progettazione è importante l’automazione per supportare i ritmi di produzione richiesti favorendo la presenza di meno personale sulla linea, resasi necessaria per motivi sanitari. L’automazione oltre a far funzionare gli impianti in sicurezza anche con la pandemia offrono un ottimo ritorno dell’investimento. In alcune aree dove il costo del lavoro manuale era più vantaggioso di un impianto moderno, sono poi subentrati altri parametri legati alla sicurezza nel lavoro, al distanziamento sociale e alla sua continuità che hanno favorito l’utilizzo di impianti automatici rispetto a quelli manuali”.
Segnali del mercato: flessibilità in produzione sulla domanda dei consumatori: formati grandi o piccoli?
“Il mercato ha mandato segnali importanti: la nuova dinamica dei consumi ha richiesto una riprogettazione degli impianti per il nuovo packaging: maggiore sicurezza, maggiore protezione degli alimenti in fase di produzione. La flessibilità delle macchine Cama è un plus che permette di gestire e rispondere a tutte le possibili esigenze dei clienti partendo dalle esigenze della GDO ed arrivando a quelle dell’ ECommerce; due mondi che per dimensioni e quantità dei prodotti coinvolti costituiscono gli estremi all’interno dei quali si sviluppa il range produttivo di Cama.”
Le tendenze del mercato sono la guida ci spiega Cristian Sala. “Dobbiamo adeguarci e fornire le soluzioni che i clienti richiedono. Per esempio, quando vengono richiesti impianti per produrre formati sempre più piccoli che hanno bisogno di maggiore velocità oppure formati più grandi per i consumi più rilevanti. Sembrano apparentemente due richieste opposte ma entrambe sono strettamente legate alla necessaria flessibilità degli impianti nel cambio formato rapido”.
Progettazione nel packaging secondario. Che cosa richiede il mercato?
Uno degli argomenti di discussione con Cristian Sala è la progettazione di un impianto per il packaging secondario sostenibile secondo i requisiti dell’economia circolare, concetto sempre più presente per il futuro del packaging alimentare.
“Molto è legato all’impiego dei materiali con cui sono progettate le confezioni. Il passaggio da quelli meno amichevoli con l’ambiente a quelli ecosostenibili come i materiali compostabili, riciclabili, dalla seconda (o terza) vita è una tendenza iniziata già negli anni passati. Cama ha sempre avuto un occhio di riguardo verso il cartone e da questo punto di vista niente è cambiato, anzi, l’esperienza con l’impiego di questi materiali è un punto di forza”.
In tutti i casi molto dipende dal committente e da chi progetta gli impianti che insieme possono decidere quali materiali impiegare.
“Scegliere materiali ecocompatibili ha riflessi positivi verso il consumatore che spesso sceglie prodotti confezionati con questo criterio. Cama impiega storicamente cartone dalle diverse caratteristiche in base all’ambiente in cui avvengono le lavorazioni ed alle caratteristiche dei prodotti da imballare. La tendenza a muoversi verso la carta ha permesso a Cama da un lato di approfondire il proprio know how e dall’altro di offrire ai clienti l’esperienza acquisita e maturata negli anni“.
Che cosa aspettarci per il futuro del packaging alimentare? Progettazione condivisa su materiali, forme e comunicazione verso il consumatore
I materiali ecocompatibili sono sempre più impiegati nel confezionamento alimentare. “Lo si capisce dai contenitori: capsule del caffè riciclabili o dal minore impatto ambientale; confezioni dell’eCommerce e della GDO che strizzano l’occhio all’ambiente con piccole o grandi confezioni. In generale è la cultura che ormai ha preso la strada della maggiore consapevolezza nei riguardi dell’ambiente” ci spiega Cristian Sala.
“I materiali impiegati nel confezionamento dei prodotti, siano impiegati per cassa americana, wrap around, trays o altro sono studiati per essere meno impattanti verso l’ambiente e queste scelte sono condizionate dalle preferenze dei consumatori.
Il nostro reparto di progettazione del packaging studia la qualità, il materiale, la forma del cartone da impiegare. Molto dipende dal prodotto; infatti, è diverso se si tratta di un prodotto secco (come biscotti o prodotti da forno in genere) piuttosto che surgelati. Inoltre, nel progetto della confezione deve essere presentato in maniera adeguata il messaggio e le indicazioni per il cliente. Si tratta in definitiva di un progetto da affrontare con competenza e grande attenzione: materiali, forme, aspetto grafico sono tutti elementi di un progetto coordinato. Ormai la direzione che il mercato ha preso è molto chiara e il futuro del packaging alimentare sarà sempre più basato sui concetti di automazione, flessibilità e sostenibilità”, conclude Sala.