La versatilità, uno dei punti di forza delle macchine monoblocco

Le macchine confezionatrici monoblocco sono l’evoluzione dei sistemi tradizionali per il packaging: formano la confezione, inseriscono il prodotto richiudono il tutto per garantirne l’integrità e conservarlo durante il trasporto e la sua esposizione sugli scaffali.
Per approfondirne le particolarità abbiamo incontrato lo specialista Alessio Borgo di Cama (Global Area Manager di Cama Group): “le macchine monoblocco concentrano diverse operazioni in uno spazio compatto. Rispetto a una soluzione standard sono molto versatili: la loro configurazione si può modificare rapidamente permettendo di compiere operazioni diverse. Sono semplici da usare e questo aiuta gli operatori nel loro lavoro, inoltre, la presenza a bordo dell’interfaccia digitale permette di integrare le monoblocco in sistemi esistenti. La versatilità è un incredibile punto di forza, caratteristica importante se osserviamo le confezioni che cambiano e diventano sempre più elaborate e attraenti. La variabilità del packaging è connessa alle tendenze di mercato; un esempio sono le confezioni monodose che sono state richieste notevolmente durante il periodo Covid. Il cambiamento delle abitudini dei consumatori spinge alla modifica del packaging e ciò richiede macchine versatili. A questo dobbiamo aggiungere la richiesta di materiali ecosostenibili per realizzare confezioni compostabili e riciclabili”
Riduzione della plastica? Un trend che modifica la funzione delle etichette

La versatilità delle macchine monoblocco Cama asseconda le mutevoli abitudini dei consumatori grazie alla loro pronta configurabilità. Un esempio è la riduzione della plastica nelle confezioni alimentari.

“Stiamo lavorando con diversi clienti internazionali a un concept che ridurrà l’uso della plastica – spiega Alessio Borgo – impiegando le etichette di carta per racchiudere le singole confezioni dei multipack senza utilizzare il flowpack in materiale plastico: la confezione viene formata, caricata e chiusa utilizzando un packaging in cartoncino”.
“La funzione dell’etichetta sta cambiando. Da mero strumento informativo sta diventando un elemento importante del packaging – ci spiega Paola Fraschini, Marketing Manager di Cama. – Il flowpack in plastica che avvolgeva i singoli prodotti da inscatolare viene sostituito dall’etichetta che tiene insieme la confezione dei singoli prodotti. Il confezionamento è così più semplice, più rapido e più economico. Una monoblocco sostituisce due macchine: la flowpack che racchiudeva i prodotti e la confezionatrice per il multipack. Le etichette in cartoncino sostituiscono la plastica delle confezioni con i vantaggi che ciò comporta”.
Progetto packaging, al servizio del cliente

“L’esperienza di Cama supporta il progetto dei clienti a 360° – continua Paola Fraschini. – Non tutte le aziende hanno un esperto per il packaging e noi lo mettiamo a disposizione quando serve. Questo è uno dei nostri servizi come anche la simulazione del funzionamento delle macchine e le animazioni 3D. Fa parte del nostro impegno concreto per portare al successo i clienti”.
“Studiamo in ogni dettaglio il progetto del cliente – spiega Alessio Borgo – I nostri system engineer analizzano, progettano e prevedono il risultato finale con gli strumenti più evoluti che ci permettono di conoscere in anticipo il funzionamento, la produttività, i consumi e gli ingombri della macchina. Inoltre, possiamo fare il confronto con una soluzione tradizionale. Studiamo anche l’integrazione in una linea già esistente: mentre un tempo bastava un’interfaccia hardware, oggi non più; dobbiamo tener conto dei dati di produzione per tracciare i prodotti, monitorare la produzione e i consumi. I dati vengono prelevati e analizzati a seconda delle necessità del produttore”.
La monoblocco IF320: nata per essere modulare, versatile, scalabile

La macchina monoblocco IF 320, dal footprint particolarmente contenuto, è stata progettata per il confezionamento di doypack per l’industria alimentare spagnola.
“Questa soluzione permette di formare, caricare e chiudere le scatole rapidamente grazie al robot delta integrato all’interno che velocizza le operazioni. Il modello è predisposto anche per la formazione multipla, col carico e la chiusura multipla delle scatole. La sua fasatura particolare – ci spiega Alessio Borgo, – movimenta le scatole con un sistema a carrelli che trattengono le scatole con la tecnologia del vuoto mentre scorrono sulle guide lineari per raggiungere le stazioni di lavorazione. Stiamo parlando di un impianto a marchio Cama molto versatile, modulare e scalabile, doti che le permettono di essere configurata a piacimento variando anche la zona di carico da una estremità all’altra della macchina stessa, integrando ulteriori funzioni se necessario. La sua poliedricità le permette di essere una vera e propria cross-category. Può essere configurata e impiegata non solo per i doypack per cui è nata ma anche per prodotti da forno, cioccolato, gelati, caffè, PET food sino a prodotti non alimentari, cosmetici, farmaceutici e addirittura nell’assemblaggio”.