a cura di Industrial Meeting
Industrializzare un packaging flessibile sostenibile è un passaggio importante. Un partner esperto permette di realizzare il progetto migliore scegliendo tra infinite combinazioni di forme, dimensioni, materiali, chiusure e accessori, abbattendo tempi e costi e impiegando modelli speciali pronti all’uso.
Perché il packaging flessibile?
Tra gli esempi di packaging, quello flessibile offre caratteristiche intrinseche di praticità e sostenibilità. La soluzione realizzata in monomateriale è in particolare di pregio e valore, soprattutto se messa a confronto con le confezioni tradizionali basate su materiali differenti, come per esempio vetro o alluminio. Da questi confronti capiamo perché la sostenibilità del packaging flessibile, come tecnologia impiegata per la conservazione dei prodotti, sia sempre più diffusa.
Su questo argomento abbiamo incontrato Francesc Busquets, Head of Sales and Marketing di Volpak che inizia spiegando che “quando pensiamo alla sostenibilità di un prodotto alimentare (e non solo, ndr), sono diversi i parametri da considerare, a partire dal peso della confezione che incide sul trasporto e sui costi connessi, la sua praticità (mettere in borsa un doypack è più comodo, per esempio, di una lattina in alluminio) e la user experience (la confezione può essere aperta e chiusa di volta in volta per un utilizzo parziale). Dopo l’uso infine, il monomateriale utilizzato da Volpak può essere completamente recuperato, inserito nell’economia circolare e riutilizzato più volte”.
Quanto sono importanti i materiali nel packaging?
I materiali sostenibili impiegati nel packaging sono e saranno sempre più importanti. Il packaging flessibile monomateriale oltre alle caratteristiche di leggerezza e robustezza è recuperabile e riciclabile. “Confrontato con altri materiali utilizzati nel confezionamento dei prodotti alimentari è conveniente, non solo per i costi. La popolazione mondiale è in aumento così come il trasporto delle merci. Ridurre il peso del packaging è necessario per attenuare l’impatto che ha sull’ambiente il trasporto delle merci. Oltre al peso delle confezioni è necessario potenziare il loro riciclo utilizzando materiali adatti come il monomateriale che utilizziamo per il nostro packaging flessibile,” continua Francesc Busquets.
“Il packaging flessibile è avvantaggiato dal peso contenuto e dalla sua riciclabilità, inoltre la percezione che ha il consumatore dei pouches è migliorata notevolmente. I pouches sono leggeri, proteggono alla perfezione il prodotto contenuto, sono richiudibili per un utilizzo pratico, riciclabili innumerevoli volte ed economici sia nel trasporto che nella produzione”.
Attenzione alla riciclabilità: monomateriale VS. multimateriali
Un sistema di confezionamento pienamente sostenibile è molto importante per l’intera industria alimentare: i costruttori di macchine, i produttori di cibo e gli stessi produttori di materiali per il packaging. Tutti insieme stanno facendo un enorme sforzo per trasformare un sistema incredibilmente complesso in un sistema sostenibile.
“Il packaging flessibile riciclabile è popolare e lo diventerà sempre più in ragione di quanto rispetterà i canoni dell’economia circolare. In precedenza, il packaging flessibile non era facilmente riciclabile in quanto veniva prodotto con dei sistemi composti da multimateriali accoppiati, difficili da separare e riciclare in maniera corretta. Il packaging realizzato con diversi materiali creava notevoli complicazioni al consumatore finale che spesso non separava nel giusto modo i diversi materiali che componevano la confezione. Quando ci si trova di fronte a un sistema di packaging composto da un multilayer unito chimicamente diventa difficile separare i diversi film non solo per il consumatore finale ma anche per i sistemi di riciclo automatizzati. Infatti, la natura stessa della composizione del multilayer rende complicata la gestione della separazione dei diversi materiali per il riciclo. Oggi impieghiamo monomateriali per il nostro packaging flessibile, realizzando un unico prodotto che riassume le caratteristiche tecniche di un multilayer con i vantaggi della semplicità di un monomateriale” precisa Francesc Busquets.
Il Pouch Lab per progettare e testare la sostenibilità del packaging flessibile
“Che cosa abbiamo fatto per migliorare le caratteristiche del packaging? Abbiamo creato il Pouch Lab; un luogo dedicato ai clienti che vogliono provare i materiali più adatti per capire quale possa essere il miglior packaging flessibile per i loro prodotti” continua Mr. Busquets. “Presso il Pouch Lab progettiamo e testiamo le confezioni che andranno sugli scaffali. Il pouch che il consumatore sceglie nei negozi è frutto di numerosi test e processi, che partono dal prodotto alimentare, al quale applichiamo la corretta tecnologia per il confezionamento con i materiali più adatti. In questo modo progettiamo e realizziamo insieme al cliente la migliore confezione sostenibile. Dopo le prove effettuate presso il nostro Pouch Lab, capita che vengano realizzate soluzioni completamente nuove, che lo stesso cliente spesso neppure immaginava potessero esistere. Rendere la produzione efficiente e sostenibile è semplice da realizzare con il partner che ha gli strumenti per progettare il mix perfetto per il prodotto alimentare da confezionare”.
Oggi è sempre più frequente l’utilizzo del packaging flessibile. Stiamo parlando di una soluzione moderna che nel passato veniva considerata un’alternativa povera. Oggi con i nuovi materiali e con le nuove forme è cambiata la percezione del consumatore. Inoltre, per le peculiarità che caratterizzano questa soluzione, come la sua facilità nell’impiego, apertura e chiusura della confezione, la sua praticità nella conservazione nella borsa, la sua leggerezza e la riciclabilità dei materiali, lo hanno reso apprezzato ovunque.
“Nel continente americano e in quello asiatico è molto più impiegato che in Europa, non solo per prodotti alimentari ma anche per prodotti specifici per la cura del corpo e altre applicazioni. Il Pouch Lab di Volpak diventa in questo senso il perfetto asset per l’industria alimentare e non solo, che deve confezionare i suoi prodotti a partire dal film da utilizzare, analizzandone la resistenza per creare la confezione più adatta,” continua Francesc Busquets. “Bisogna capire che anche la plastica può essere una buona soluzione, utilizzando il materiale in maniera appropriata. Delle volte ci rendiamo conto che c’è una certa confusione sui materiali impiegati nel packaging. Si tratta di spiegare bene il modo più appropriato per utilizzarli e capire che l’economia circolare viene supportata dall’uso e riuso di questi materiali”.
Produttività e flessibilità: che cosa cerca il mercato
Le richieste del mercato vanno in due direzioni: produzioni di massa, per le quali sono necessari impianti produttivi veloci, oppure lotti di produzione dalle dimensioni contenute, che hanno bisogno del cambio formato rapido. Ovviamente impiegando materiali sostenibili.
“Nel packaging non è importante soltanto il materiale ma anche la produttività degli impianti. Questo implica produrre in modo veloce tenendo conto delle necessità di grande flessibilità. Le nostre macchine sono adatte sia per grandi produzioni (arriviamo a confezionare pouches da 2,5 l alla velocità di 300 pouches/minuto) che per piccoli lotti: in maniera semplice si cambia formato, materiali e si possono avere diverse configurazioni per scegliere rapidamente il tipo di confezione per il prodotto specifico da confezionare”.
Il packaging flessibile è un mondo in evoluzione: dai nuovi materiali che hanno reso più sostenibile questo pratico contenitore siamo arrivati a una declinazione sempre più ampia dei formati. Oggi siamo arrivati al reverse packaging; un tipo di confezione che oltre ad essere aperta e chiusa facilmente, può essere appoggiata comodamente. Chi non conosce le confezioni di ketchup, maionese, miele che oggi utilizzano il reverse packaging con formati diversi?
“Ulteriori possibilità sono offerte dai nuovi materiali, che vanno ad affiancare il monomateriale. Sul mercato sono presenti materiali a base carta, ottimi in determinate applicazioni, soprattutto se non è necessario l’effetto barriera. In tutti i casi, il consiglio che diamo è di sviluppare il progetto in maniera integrata tra tecnologia impiegata, materiali e tipologie di packaging da utilizzare a seconda della specifica applicazione. Come farlo? Questo è il nostro lavoro” conclude Francesc Busquets.